Benvenuti al secondo appuntamento con le interviste agli animatori SkyVillage. Quest’oggi approfondiremo un legame interessante, quello tra l’animazione e il teatro. Un legame profondo, che va avanti dagli albori dell’intrattenimento turistico e che ha visto molti attori e performer iniziare la propria carriera proprio dai palchi delle strutture turistiche. Abbiamo chiesto ad Anna Laura, una nostra ormai storica animatrice nonché attrice teatrale, di parlarci di questo legame e lei ci ha scritto il seguente articolo, intitolato…
L’arte dell’improvvisazione
“Tutto il mondo è un palcoscenico: e tutti gli uomini e le donne sono attori”
Diceva Shakespeare nel lontano 1600, frase che se è vera per uomini e donne tutte, di certo, lo è ancora di più per gli animatori.
Individui che non appena usciti dalla propria stanza, non appena messo il naso al di fuori del perimetro della propria porta, si ritrovano ad indossare una maschera di felicità e tranquillità costante senza lasciar trasparire stanchezza o fragilità.
L’animatore è attore sempre; non spersonalizzandosi, ma concentrandosi sugli aspetti della propria personalità che possano essere più ammalianti, o interessanti, o divertenti, o empatici, così da creare un legame con l’ospite che in molto è simile a quello fra pubblico e attore, fra clienti e cameriere.
L’animatore è un tuttofare che, per quanto abbia delle specifiche competenze e delle attività da perseguire e mantenere, ha lo scopo di far sentire l’ospite coccolato e a proprio agio.
L’animatore è un attore, ancor di più è un improvvisatore: capace di creare situazioni ilari e battute dal nulla – che sia durante l’attività di speaker, durante l’aquagym o nel semplice contatto in spiaggia –
Ma la sera, in scena, è dove dà il meglio di sé: non solo recitando, ma portando la propria personale comicità a favore della scena e del pubblico.
L’animatore fa Cabaret, impara a ballare (non importa quanto possano essere semplici o complessi quei balli) fa Musical, varietà, gag comiche classiche o scene inedite, recita monologhi o poesie, insomma, passa da un genere all’altro, e tutto questo, in molti casi, nello spazio di una sola estate.
Poche sono le differenze fra la recitazione animatoriale e quella attoriale, senonché quella dell’animatore si concentra spesso su caratterizzazioni più estreme, grottesche, così da arrivare a tutti: grandi e piccini; senza però abbandonare del tutto il naturalismo, tante infatti sono le scene che lo richiedono.
Concludendo, possiamo tranquillamente dire che nons esiste improvvisatore o attore migliore dell’animatore, e che tale mestiere è pregno d’arte: dal risveglio mattutino (in tutti i sensi) al ballo della sigla a fine serata.
Ringraziamo Anna Laura per queste parole e vi invitiamo a continuare a seguire il nostro blog. Se volete ascoltare, poi, altre voci e testimonianze dei nostri animatori e delle nostre animatrici segui le nostre dirette su Instagram, ogni mercoledì pomeriggio.
SkyVillage, l’animazione di un altro livello.